Asti Oltre entra nel dibattito sulla Fondazione Asti Musei
La convenzione scaduta con il Comune, la mission dell’ente, la diatriba sulla reale entità del direttore. Quanto mai scoppiettante il clima attorno alla Fondazione Asti Musei, a dimostrazione che la cultura non è un contenitore inanimato.
Tutto è in discussione, a partire dalla prosecuzione della convenzione scaduta pochi giorni fa. E dopo l’affondo recente dei consiglieri comunali Gianfranco Miroglio (Verdi) e Vittoria Briccarello (UnitiSipuò) che hanno respinto la proposta di inserire il museo Paleontologico nella rete museale, arriva un secondo round. Su iniziativa del movimento Asti Oltre e del consigliere comunale Roberto Migliasso, le opposizioni hanno presentato un’interrogazione sulla questione. «Fin dai primi giorni di agosto il movimento aveva posto il problema – dice Carlo Lisa – chiedendo l’apertura di un confronto. Tuttavia ciò non è avvenuto. Così abbiamo deciso di passare a iniziative più formali».
Il tema di fondo proposto da Asti Oltre riguarda l’orizzonte dell’ente. «Troppo spesso si confonde la cultura con il marketing, che è uno strumento utilissimo, ma al commercio. Che è altra cosa dalla cultura». Non solo, secondo il presidente del movimento, Andrea Berzano, i vari enti culturali della città sarebbero in carenza di organico e privi di veri timonieri. «La Fondazione Asti Musei – afferma Berzano – non ha né un direttore né un curatore delle collezioni. Il Consorzio Astiss non ha direttore. La Fondazione Alfieri non ha un direttore da dieci anni e da quasi tre è commissariata». Quanto basta, al movimento, per sostenere che non c’è strategia. Aggiunge Bersano: «Una politica culturale non si declina soltanto su eventi in serie, ma su progettualità di medio-lungo periodo che consenta di rafforzare strutture, creare nuovi posti di lavoro, progettare servizi orientati alla crescita dei cittadini».
Chi governa allora la Fondazione? Riprendendo le parole del presidente della fondazione Mario Sacco, non c’è mistero. «C’è un presidente e un consiglio di amministrazione autorevole composto da persone come Gianfranco Imerito, vicepresidente e già assessore alla Cultura, Antonio Ferrero che fa parte del Cda del Museo Egizio di Torino, Antonio Lepore che ci rappresenta anche nell’Ente Paleontologico e Fabio Rovasio, professionalità inserita nei vari circuiti delle mostre. Inoltre c’è un direttore, Andrea Rocco, che è anche il curatore scientifico». Ma anche in Vittoria Briccarello regna qualche dubbio in merito. «Il direttore lo è davvero o è un, peraltro ottimo, responsabile? Qual è la spesa della fondazione per retribuire il direttore? Domande a cui vorremmo delle risposte».
Nel frattempo l’assessore alla Cultura, Paride Candelaresi, si affretta a dire che si sta lavorando al dossier della convenzione. «Il rinnovo con Asti Musei – dice – è al vaglio degli uffici e di quelli del sindaco. Come si è sempre fatto, si terrà conto delle opinioni di tutti. Di certo abbiamo già in mente qualche modifica». Dialogo aperto, insomma. «Il mio ufficio è sempre aperto – dice l’assessore – nei giorni scorsi ho incontrato proprio Roberto Migliasso per confrontarmi con lui e raccogliere le sue proposte».
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